Stage a Montemurlo con Atsuo Hiruma Sensei - Aprile 2012
Partecipare ad uno stage può essere un evento piacevole, sicuramente quello di Sabato e Domenica con il Maestro Hiruma lo è stato. Il Maestro Hiruma ha messo un punto fermo su alcune tecniche, e fa molto effetto sentire il Maestro dire: Egami mi diceva di fare così, oppure diceva di non fare questo…
Fa effetto sapere che magari nello stesso momento in tutto il paese si stanno svolgendo e si svolgeranno Stage di Karate, ma sapere che molti anni fa in un preciso momento il maestro Hiruma ed il Maestro Egami hanno convissuto e si sono così potute tramandare tecniche e sensazioni genuine come quelle di questo Stage fa capire la preziosità di alcuni momenti. Nel frattempo sono nati decine di stili, e per alcuni forse sarà veramente scomodo sapere che solo pochi al mondo hanno il diritto di parlare di “Karate vero”, Hiruma Sensei è sicuramente uno di questi, perché dal passato io posso ancora sentire i respiri affannosi, la fatica che preme, il dolore degli allenamenti di queste persone che erano lì quando tutto è cominciato. Grazie al Maestro, grazie ad i miei allievi che erano lì e grazie a tutti quelli che partecipando hanno potuto rendere di nuovo vivo questo contatto, fra passato, presente e futuro.. chi era allo stage capirà sicuramente.
M° Lorenzo.
Non era la prima volta che partecipavo ad uno stage del maestro Hiruma. Fare una cronaca dello stage o scrivere il programma che abbiamo seguito è abbastanza irrilevante adesso; quello che mi viene in mente ripensando alle lezioni che abbiamo seguito sabato e domenica è: IO C’ERO.
Ed è una grossa soddisfazione, perché dopo la fatica (tanta, davvero), i nuovi kata e gli esercizi a coppie con persone nuove e gradi diversi, ciò che provi è una sensazione di arricchimento e di benessere, qualcosa che non si descrive bene e che, secondo me, si capisce soltanto praticando con sincerità una disciplina come la nostra.
Come ho detto, non era il primo stage con il Maestro Hiruma che ho fatto, ma è stato il primo a cui ho partecipato con la cintura nera. Potrebbe sembrare una cosa scontata, o magari chi ha la cintura nera da più tempo di me ormai la prende come una cosa normale. Per me è stato difficile: i nostri Maestri ci conoscono e conoscono il nostro impegno, e sanno che se per una volta non riusciamo a dare il massimo… forse faremo meglio nella prossima lezione. Con il Maestro Hiruma questo non è possibile: hai solo una o due occasioni all’anno per cogliere i suoi insegnamenti e se non dai il massimo in quei pochi giorni, allora lo stage intero sarà stato inutile.
Questa è la cosa più importante che ho tratto dagli allenamenti con il Maestro: non la singola tecnica, non la posizione, e nemmeno il nuovo kata (per quanto interessante): ciò che ho apprezzato di più è stata la sua indicazione verso la giusta predisposizione d’animo, l’attitudine e la volontà necessarie per praticare Karate (in particolare lo Shotokai), e non in occasione di un SINGOLO stage ma durante TUTTE le lezioni dell’anno. Mi ha fatto ricordare la volta in cui il Maestro Ivo mi ha detto che coloro che non ci mettono la giusta mentalità prima o poi “cadranno come mosche”, ricalcando perfettamente alcune situazioni che si presentano nel Dojo.
Concludo dicendo che questo stage è stato tra i più preziosi ai quali abbia partecipato: la cintura nera non è servita a darmi sicurezza ma a ricordarmi quanto sono piccola, cosa che spesso molte persone scordano con facilità; il Maestro Hiruma che cita il Maestro Egami per me è sempre commovente, e averlo sentito urlare i comandi durante gli esercizi mi ha riempito di forza e di orgoglio per essere stata presente.
Grazie!
Silvia
“Que pasa? CONTENTAS?” (che c’è? Felici?) così il Maestro Hiruma si è rivolto a me e a Silvia che uscivamo ridendo dallo spogliatoio, e la risposta corale è stata un “sì!!!” e non poteva essere diversamente guardando quel viso composto e sorridente. Sì, eravamo felici per
quei due giorni che il Maestro dedicava a noi, felici per riuscire a dedicare tempo alla nostra passione, per essere tra persone che la condividono e che la alimentano. Certo, io ero un po’ intimorita, essendo il mio primo stage col Maestro Hiruma e non sapendo cosa aspettarmi. Ho cercato di essere attentissima, per non perdere nemmeno una parola, nemmeno un gesto o uno spunto prezioso, perchè nessuna parola e nessun gesto del Maestro è lasciato al caso e nascondono un intero mondo dietro. Ed è stato davvero emozionante ritrovare parole e gesti propri anche dei nostri Maestri. Sentire Hiruma Sensei che si prodigava nello spiegare ed incoraggiare ad un’attitudine e ad un tipo di studio che grazie al nostro Maestro e al Gruppo di approfondimento stiamo portando avanti proprio nell’ultimo periodo mi ha riempita d’orgoglio e di gratitudine nei confronti di chi ci segue e ci mostra la direzione di questa bellissima Via. Ma a parte lo studio delle tecniche, quello che più mi ha colpito delle parole del Maestro Hiruma è stato il continuo spronarci ad essere combattenti nella vita: sia nello sferrare uno tsuki che nell’eseguire un kata ci vuole la giusta determinazione ed attitudine, la convinzione che ogni tecnica debba essere quella decisiva. E questa forza e determinazione dobbiamo portarcela dietro in ogni azione della nostra vita, che si tratti di scalare vette innevate carichi di zaini pesanti o di reagire alla crisi mondiale, in ogni caso fare tesoro della forza che questa Via ci infonde. “Ci vuole ANIMO!” ha esclamato il Sensei “e voi dovete averne.” E allora arrivo alla fine dello stage stanchissima ma con una forza rinnovata, la voglia di accendere ogni giorno il fuoco che abbiamo dentro, anche se a volte sembra solo una fiammella, e di affrontare tutto quello che la vita offre, dentro e fuori dal tappeto.
Beatrice
FOTOGRAFIE DELLO STAGE CON IL M° HIRUMA - APRILE 2012
Fa effetto sapere che magari nello stesso momento in tutto il paese si stanno svolgendo e si svolgeranno Stage di Karate, ma sapere che molti anni fa in un preciso momento il maestro Hiruma ed il Maestro Egami hanno convissuto e si sono così potute tramandare tecniche e sensazioni genuine come quelle di questo Stage fa capire la preziosità di alcuni momenti. Nel frattempo sono nati decine di stili, e per alcuni forse sarà veramente scomodo sapere che solo pochi al mondo hanno il diritto di parlare di “Karate vero”, Hiruma Sensei è sicuramente uno di questi, perché dal passato io posso ancora sentire i respiri affannosi, la fatica che preme, il dolore degli allenamenti di queste persone che erano lì quando tutto è cominciato. Grazie al Maestro, grazie ad i miei allievi che erano lì e grazie a tutti quelli che partecipando hanno potuto rendere di nuovo vivo questo contatto, fra passato, presente e futuro.. chi era allo stage capirà sicuramente.
M° Lorenzo.
Non era la prima volta che partecipavo ad uno stage del maestro Hiruma. Fare una cronaca dello stage o scrivere il programma che abbiamo seguito è abbastanza irrilevante adesso; quello che mi viene in mente ripensando alle lezioni che abbiamo seguito sabato e domenica è: IO C’ERO.
Ed è una grossa soddisfazione, perché dopo la fatica (tanta, davvero), i nuovi kata e gli esercizi a coppie con persone nuove e gradi diversi, ciò che provi è una sensazione di arricchimento e di benessere, qualcosa che non si descrive bene e che, secondo me, si capisce soltanto praticando con sincerità una disciplina come la nostra.
Come ho detto, non era il primo stage con il Maestro Hiruma che ho fatto, ma è stato il primo a cui ho partecipato con la cintura nera. Potrebbe sembrare una cosa scontata, o magari chi ha la cintura nera da più tempo di me ormai la prende come una cosa normale. Per me è stato difficile: i nostri Maestri ci conoscono e conoscono il nostro impegno, e sanno che se per una volta non riusciamo a dare il massimo… forse faremo meglio nella prossima lezione. Con il Maestro Hiruma questo non è possibile: hai solo una o due occasioni all’anno per cogliere i suoi insegnamenti e se non dai il massimo in quei pochi giorni, allora lo stage intero sarà stato inutile.
Questa è la cosa più importante che ho tratto dagli allenamenti con il Maestro: non la singola tecnica, non la posizione, e nemmeno il nuovo kata (per quanto interessante): ciò che ho apprezzato di più è stata la sua indicazione verso la giusta predisposizione d’animo, l’attitudine e la volontà necessarie per praticare Karate (in particolare lo Shotokai), e non in occasione di un SINGOLO stage ma durante TUTTE le lezioni dell’anno. Mi ha fatto ricordare la volta in cui il Maestro Ivo mi ha detto che coloro che non ci mettono la giusta mentalità prima o poi “cadranno come mosche”, ricalcando perfettamente alcune situazioni che si presentano nel Dojo.
Concludo dicendo che questo stage è stato tra i più preziosi ai quali abbia partecipato: la cintura nera non è servita a darmi sicurezza ma a ricordarmi quanto sono piccola, cosa che spesso molte persone scordano con facilità; il Maestro Hiruma che cita il Maestro Egami per me è sempre commovente, e averlo sentito urlare i comandi durante gli esercizi mi ha riempito di forza e di orgoglio per essere stata presente.
Grazie!
Silvia
“Que pasa? CONTENTAS?” (che c’è? Felici?) così il Maestro Hiruma si è rivolto a me e a Silvia che uscivamo ridendo dallo spogliatoio, e la risposta corale è stata un “sì!!!” e non poteva essere diversamente guardando quel viso composto e sorridente. Sì, eravamo felici per
quei due giorni che il Maestro dedicava a noi, felici per riuscire a dedicare tempo alla nostra passione, per essere tra persone che la condividono e che la alimentano. Certo, io ero un po’ intimorita, essendo il mio primo stage col Maestro Hiruma e non sapendo cosa aspettarmi. Ho cercato di essere attentissima, per non perdere nemmeno una parola, nemmeno un gesto o uno spunto prezioso, perchè nessuna parola e nessun gesto del Maestro è lasciato al caso e nascondono un intero mondo dietro. Ed è stato davvero emozionante ritrovare parole e gesti propri anche dei nostri Maestri. Sentire Hiruma Sensei che si prodigava nello spiegare ed incoraggiare ad un’attitudine e ad un tipo di studio che grazie al nostro Maestro e al Gruppo di approfondimento stiamo portando avanti proprio nell’ultimo periodo mi ha riempita d’orgoglio e di gratitudine nei confronti di chi ci segue e ci mostra la direzione di questa bellissima Via. Ma a parte lo studio delle tecniche, quello che più mi ha colpito delle parole del Maestro Hiruma è stato il continuo spronarci ad essere combattenti nella vita: sia nello sferrare uno tsuki che nell’eseguire un kata ci vuole la giusta determinazione ed attitudine, la convinzione che ogni tecnica debba essere quella decisiva. E questa forza e determinazione dobbiamo portarcela dietro in ogni azione della nostra vita, che si tratti di scalare vette innevate carichi di zaini pesanti o di reagire alla crisi mondiale, in ogni caso fare tesoro della forza che questa Via ci infonde. “Ci vuole ANIMO!” ha esclamato il Sensei “e voi dovete averne.” E allora arrivo alla fine dello stage stanchissima ma con una forza rinnovata, la voglia di accendere ogni giorno il fuoco che abbiamo dentro, anche se a volte sembra solo una fiammella, e di affrontare tutto quello che la vita offre, dentro e fuori dal tappeto.
Beatrice
FOTOGRAFIE DELLO STAGE CON IL M° HIRUMA - APRILE 2012