Campionato Nazionale ACSI a Rimini - Ottobre 2012
I nostri risultati del Campionato Nazionale ACSI sono presto detti: ognuna nella sua categoria, queste sono le nostre campionesse:
Virginia Barontini 1° Classificata
Federica Cocivera 2° Classificata
Alessia Batistini 3° Classificata
Cinzia Tonziello 3° Classificata
Tutti gli altri ragazzi hanno passato uno o più turni ma non sono saliti sul podio. A tutti quanti vanno le congratulazioni dei Maestri e degli altri atleti, siamo sicuri che queste giornate rimarranno memorabili per tutti noi.
Procediamo con ordine:
Venerdi 26 il Maestro Ivo con i suoi allievi di Shintaido e Tai Chi, e il Maestro Lorenzo con alcuni suoi allievi di Karate sono partiti per Rimini per fare un'esibizione allo Sportsdays, grande manifestazione sportiva che ospitava il nostro campionato oltre a tornei e gare di molti altri sport.
Arrivati alle 16,30 ci siamo potuti esibire alle 17,30 circa, dopo qualche formalità all'entrata. Per primi hanno iniziato gli amici di Shintaido, poi è stata la volta del nostro Bojutsu (Kata, Bunkai e Kumibo) e del nostro Iaido (Iai, Kata, Kumitachi con Bokken e Katana). L'esibizione è filata senza intoppi e ha richiamato alcuni spettatori che si attardavano alla Fiera. Da ricordare che all'esibizione hanno partecipato anche Giovanni e Nicola che hanno iniziato da poco la pratica con la Katana. Grandi!
Dopo l'esibizione ci siamo diretti verso il nostro coloratissimo Hotel che ci ha felicemente sorpreso con una doccia emozionale in ogni camera. Per il Maestro Lorenzo, Manuel, Beatrice e Silvia è arrivato finalmente il momento di una cena al ristorante cinese in attesa che arrivasse il resto della comitiva: Lorenzo Z., Virginia, Federica e Lorenzo V. con i quali abbiamo passato il resto della serata.
Alle 6,00 di mattina è inspiegabilmente scattato l'allarme antincendio dell'Hotel che ha costretto qualcuno di noi a una sveglia anticipata ma molto divertente; dopo un'abbondante colazione (con annessa preparazione di paradenti nell'acqua del tè) siamo tornati verso il quartiere fieristico dove alle 10 è iniziato il Campionato Nazionale ACSI.
Virginia Barontini 1° Classificata
Federica Cocivera 2° Classificata
Alessia Batistini 3° Classificata
Cinzia Tonziello 3° Classificata
Tutti gli altri ragazzi hanno passato uno o più turni ma non sono saliti sul podio. A tutti quanti vanno le congratulazioni dei Maestri e degli altri atleti, siamo sicuri che queste giornate rimarranno memorabili per tutti noi.
Procediamo con ordine:
Venerdi 26 il Maestro Ivo con i suoi allievi di Shintaido e Tai Chi, e il Maestro Lorenzo con alcuni suoi allievi di Karate sono partiti per Rimini per fare un'esibizione allo Sportsdays, grande manifestazione sportiva che ospitava il nostro campionato oltre a tornei e gare di molti altri sport.
Arrivati alle 16,30 ci siamo potuti esibire alle 17,30 circa, dopo qualche formalità all'entrata. Per primi hanno iniziato gli amici di Shintaido, poi è stata la volta del nostro Bojutsu (Kata, Bunkai e Kumibo) e del nostro Iaido (Iai, Kata, Kumitachi con Bokken e Katana). L'esibizione è filata senza intoppi e ha richiamato alcuni spettatori che si attardavano alla Fiera. Da ricordare che all'esibizione hanno partecipato anche Giovanni e Nicola che hanno iniziato da poco la pratica con la Katana. Grandi!
Dopo l'esibizione ci siamo diretti verso il nostro coloratissimo Hotel che ci ha felicemente sorpreso con una doccia emozionale in ogni camera. Per il Maestro Lorenzo, Manuel, Beatrice e Silvia è arrivato finalmente il momento di una cena al ristorante cinese in attesa che arrivasse il resto della comitiva: Lorenzo Z., Virginia, Federica e Lorenzo V. con i quali abbiamo passato il resto della serata.
Alle 6,00 di mattina è inspiegabilmente scattato l'allarme antincendio dell'Hotel che ha costretto qualcuno di noi a una sveglia anticipata ma molto divertente; dopo un'abbondante colazione (con annessa preparazione di paradenti nell'acqua del tè) siamo tornati verso il quartiere fieristico dove alle 10 è iniziato il Campionato Nazionale ACSI.
Prima di tutto dobbiamo dire che l'ACSI non è una Federazione di sole arti marziali, quindi si è appoggiata alla FILJKAM per far arbitrare questa importante manifestazione; ogni Ente he le proprie regole e i propri ideali, e sebbene la nostra Scuola sostenga il rispetto per le idee altrui, questi eventi ci hanno lasciato un po' perplessi:
1 – L'area di gara era stata sistemata accanto a stand con musica altissima e gli arbitri erano senza microfono per cui gli atleti non sentivano il proprio nome quando venivano chiamati.
2 – Parlando di Kumite, i nostri ragazzi non hanno potuti partecipare in quanto le loro protezioni, tutte regolarmente omologate, a detta degli arbitri “non erano di marca WKF”. Forse agli arbitri è sfuggito il fatto che la WKF non è una marca ma una Federazione e che quindi era come chiedere ad un atleta i guantini della UISP o dell'ACSI, ma purtroppo non abbiamo potuto farci niente e dopo aver visto squalificare l'atleta di un'altra scuola perché indossava un caschetto invece di una mascherina di plastica (che a ben pensarci è molto più pericolosa) abbiamo abbandonato la gara dato che tra gli arbitri regnava un'assoluta indisponibilità e intransigenza per cui anche atleti che provenivano da molto lontano sono stati squalificati senza contare la trasferta o il viaggio che hanno dovuto affrontare
per andare a fare quella gara.
3 – Parlando di Kata: praticamente tutte le Federazioni prevedono i punteggi con voti numerici per le gare di Kata. In questa gara vigeva invece il “sistema a bandierine”, solitamente adottato solo nel Kumite con i colori bianco e rosso, qui invece in un'originale e inedita versione rossa e blu che ha portato gli atleti a cambiare continuamente cintura, con non pochi problemi pratici e tempistici per tutte le squadre partecipanti dato che, sebbene fosse un Campionato Nazionale, le cinture non erano messe a disposizione dall'organizzazione. Da ricordare che una cintura marrone ha comunque gareggiato senza sostituire la cintura e che nessun arbitro è intervenuto.
4 – Il suddetto sistema a bandierine era strutturato in modo tale da non far confrontare tutti gli atleti tra di loro: il che vuol dire in parole povere che l'atleta secondo classificato non era per forza il secondo kata migliore della categoria, ma poteva anche essere tra i peggiori.
5 – Le nostre cinture marroni hanno avuto le sorprese più amara: kata come i Tekki e gli Heian erano considerati “troppo bassi”, per cui chi si era preparato con quei Kata è stato eliminato.
6 – Per le cinture marroni era previsto un “kata di stile” che nessuno ha saputo spiegarci cosa fosse; ovviamente tutti dovrebbero sapere che, tranne per Unsu, i Kata di Shotokai e Shotokan sono esattamente gli stessi. Avremmo potuto eseguire dei Kata di Bo previsti nel nostro stile, ma ovviamente non erano ammessi in quanto nessun arbitro sarebbe stato in grado di giudicarli.
7 – Questa regola è quella che ha scatenato l'ilarità di tutti noi: le cinture marroni dovevano presentare un Free Style Kata, ovvero un Kata di libera composizione, o per dirla in parole semplici: un Kata inventato appositamente per la gara. L'incredulità regnava: ovviamente nessuno di noi si sarebbe abbassato a una pratica tanto inutile e vuota, al contrario di Scuole che hanno fatto esibire i propri atleti in coreografie senza senso copiate (male) da film e video di YouTube e fatte passare per Kata.
Che dire dopo tutto questo... abbiamo la conferma ancora una volta che i risultati delle gare non sono importanti, soprattutto per una Scuola come la nostra che è attenta alla tradizione, alla forma e al benessere degli atleti. Siamo tutti orgogliosi delle ragazze che sono arrivate sul podio, ma lo siamo anche per tutti coloro che hanno preparato il proprio Kata o il Kumite al meglio e che hanno affrontato una trasferta con le migliori intenzioni e volontà: ciò che ci interessa è il tempo che abbiamo passato insieme perché ragazzi, diciamola tutta: ci siamo diveriti un sacco e i problemi che abbiamo incontrato non fanno altro che aumentare il nostro orgoglio Shotokai.
GUARDA LE FOTOGRAFIE DEL CAMPIONATO DI RIMINI
1 – L'area di gara era stata sistemata accanto a stand con musica altissima e gli arbitri erano senza microfono per cui gli atleti non sentivano il proprio nome quando venivano chiamati.
2 – Parlando di Kumite, i nostri ragazzi non hanno potuti partecipare in quanto le loro protezioni, tutte regolarmente omologate, a detta degli arbitri “non erano di marca WKF”. Forse agli arbitri è sfuggito il fatto che la WKF non è una marca ma una Federazione e che quindi era come chiedere ad un atleta i guantini della UISP o dell'ACSI, ma purtroppo non abbiamo potuto farci niente e dopo aver visto squalificare l'atleta di un'altra scuola perché indossava un caschetto invece di una mascherina di plastica (che a ben pensarci è molto più pericolosa) abbiamo abbandonato la gara dato che tra gli arbitri regnava un'assoluta indisponibilità e intransigenza per cui anche atleti che provenivano da molto lontano sono stati squalificati senza contare la trasferta o il viaggio che hanno dovuto affrontare
per andare a fare quella gara.
3 – Parlando di Kata: praticamente tutte le Federazioni prevedono i punteggi con voti numerici per le gare di Kata. In questa gara vigeva invece il “sistema a bandierine”, solitamente adottato solo nel Kumite con i colori bianco e rosso, qui invece in un'originale e inedita versione rossa e blu che ha portato gli atleti a cambiare continuamente cintura, con non pochi problemi pratici e tempistici per tutte le squadre partecipanti dato che, sebbene fosse un Campionato Nazionale, le cinture non erano messe a disposizione dall'organizzazione. Da ricordare che una cintura marrone ha comunque gareggiato senza sostituire la cintura e che nessun arbitro è intervenuto.
4 – Il suddetto sistema a bandierine era strutturato in modo tale da non far confrontare tutti gli atleti tra di loro: il che vuol dire in parole povere che l'atleta secondo classificato non era per forza il secondo kata migliore della categoria, ma poteva anche essere tra i peggiori.
5 – Le nostre cinture marroni hanno avuto le sorprese più amara: kata come i Tekki e gli Heian erano considerati “troppo bassi”, per cui chi si era preparato con quei Kata è stato eliminato.
6 – Per le cinture marroni era previsto un “kata di stile” che nessuno ha saputo spiegarci cosa fosse; ovviamente tutti dovrebbero sapere che, tranne per Unsu, i Kata di Shotokai e Shotokan sono esattamente gli stessi. Avremmo potuto eseguire dei Kata di Bo previsti nel nostro stile, ma ovviamente non erano ammessi in quanto nessun arbitro sarebbe stato in grado di giudicarli.
7 – Questa regola è quella che ha scatenato l'ilarità di tutti noi: le cinture marroni dovevano presentare un Free Style Kata, ovvero un Kata di libera composizione, o per dirla in parole semplici: un Kata inventato appositamente per la gara. L'incredulità regnava: ovviamente nessuno di noi si sarebbe abbassato a una pratica tanto inutile e vuota, al contrario di Scuole che hanno fatto esibire i propri atleti in coreografie senza senso copiate (male) da film e video di YouTube e fatte passare per Kata.
Che dire dopo tutto questo... abbiamo la conferma ancora una volta che i risultati delle gare non sono importanti, soprattutto per una Scuola come la nostra che è attenta alla tradizione, alla forma e al benessere degli atleti. Siamo tutti orgogliosi delle ragazze che sono arrivate sul podio, ma lo siamo anche per tutti coloro che hanno preparato il proprio Kata o il Kumite al meglio e che hanno affrontato una trasferta con le migliori intenzioni e volontà: ciò che ci interessa è il tempo che abbiamo passato insieme perché ragazzi, diciamola tutta: ci siamo diveriti un sacco e i problemi che abbiamo incontrato non fanno altro che aumentare il nostro orgoglio Shotokai.
GUARDA LE FOTOGRAFIE DEL CAMPIONATO DI RIMINI