IL KUMITE
Chi pratica Karate da anni, avrà notato che attraverso il Bunkai e la pratica dei fondamentali si può diventare padroni di uno smisurato bagaglio tecnico di attacchi e parate. Colpi diretti e circolari, a mano singola e a due mani, a mano aperta e a mano chiusa, calci, prese e leve. Tecniche di anticipo e di rientro, colpi dall’alto e dal basso, colpi saltati e colpi bassi, oltre che proiezioni e sbilanciamenti. Chi pratica o ha praticato delle gare nel settore agonistico, sa che non può eseguire quasi nessuna delle tecniche sopracitate. Come ricorda Egami, nei loro allenamenti era presente addirittura la lotta a terra. E’ bene quindi avvicinarsi al Kumite con calma, seguendo i consigli del vostro Maestro e Istruttore. In alcuni casi sarà necessario praticare Kumite con delle protezioni: guantini, paratibie, caschetti e corpetti all’inizio della pratica devono essere presi in considerazione. Questo semplicemente per evitare di ferirvi e ferire il vostro compagno, cosa che non sarebbe produttiva per nessuno dei due. Nel tempo raggiungerete sicuramente un livello in cui potrete anche abbandonare le protezioni e dedicarvi al Kumite in totale armonia con il vostro compagno. Questo potrà avvenire solo dopo aver acquisito un’ottima tecnica ed un ottimo controllo, e solo quando sarete in armonia con voi stessi e con il vostro compagno. Naturalmente la vostra preparazione fisica e atletica dovrà essere molto buona, vi tornerà utile tutto il lavoro svolto praticando il kihon, i kata e la ginnastica preparatoria. Bisogna tener presente che la
condizione di un combattimento reale per strada non è la stessa di un combattimento da gara, questo per tutti quelli che praticando le gare credono di avere la padronanza dell’essenza del combattimento: non è così. Gli effetti causati da un attacco ”reale” sono devastanti e, nella maggior parte dei casi un solo colpo è sufficiente a neutralizzare l’avversario. Per il Kumite reale la regola di un solo pugno o di un solo calcio per abbattere l’avversario deve essere presa come obiettivo perché potrebbe non esserci una seconda possibilità.
KIHON IPPON KUMITE - Combattimento con un solo attacco
Nell’allenamento a coppie l’Ippon Kumite rappresenta una delle fasi iniziali: in questo tipo di kumite, sia l’attacco sia il livello (gedan – chudan – jodan) sia il tipo di tecnica saranno prestabiliti e all’inizio si attende l’attacco attenti e rilassati in shizen tai. Dopo un segnale l’attaccante (‘Tori’) deve imprimere la massima velocità e potenza ai propri movimenti, cercando di raggiungere l’obiettivo.
Colui che difende (‘Uke’), facendo un passo indietro para il colpo effettuando all’istante anche un contrattacco.Con la pratica si cerca di trovare la distanza adeguata per l’uso delle tecniche e la loro esecuzione corretta. E’ necessario eseguire gli attacchi rispettando il compagno ma con attitudine al combattimento, cercando di dare ai movimenti la forza necessaria per renderli efficaci.
JYU IPPON KUMITE - Combattimento semilibero con un solo attacco
E’ un passo verso il vero e proprio jiyu kumite (combattimento libero) che purtroppo non viene spesso affrontato con la dovuta serietà. In questo tipo di kumite i due avversari si affrontano e si muovono liberamente rimanendo però limitati dal fatto che solo uno dei due, nel momento che giudica più opportuno, può attaccare. Chi difende deve muoversi entro una distanza in cui rimane possibile fermare o schivare l’attacco e che dia anche la possibilità di sferrare il contrattacco. La velocità, la decisione e l’esatta valutazione della distanza sono armi fondamentali per padroneggiare questa fase di studio del kumite.
GOHON KUMITE - Combattimento a 5 passi
Consiste in un allenamento a coppie in cui l’attaccante avanza di cinque passi in linea e il difensore retrocede all’unisono, parando ogni volta l’attacco eseguito e contrattaccando dopo il quinto e ultimo colpo.Dopo il saluto ‘Tori’ si pone in posizione Kamae da cui parte il colpo al livello prestabilito (gedan – chudan – jodan). In questo tipo di allenamento si studia la precisione e la distanza degli attacchi con spostamento, dovendo comunque prestare grande attenzione affinché siano eseguiti correttamente, con tecnica e potenza. Le parate devono essere precise così come la posizione e la distribuzione del peso mentre si retrocede. Il contrattacco deve essere fatto dopo la quinta parata alla distanza precisa per essere efficace e deve essere accompagnato dal kiai.
Alla fine i due avversari si mettono in shizen tai e eseguono di nuovo Gohon Kumite nella direzione opposta cambiando l’attaccante.
JIYU KUMITE - Combattimento libero
Potremmo definirlo come l’applicazione pratica e controllata delle tecniche di attacco e difesa studiate attraverso kata e kihon. Vengono realizzate liberamente confrontandosi con un avversario che è al tempo stesso avversario e aiutante, essendo il reciproco rispetto l’unica barriera che separa il jiyu kumite e il jissen kumite (combattimento reale).La distanza tra i due avversari costituisce uno dei punti più delicati al momento di effettuare un attacco poiché da essa dipendono le tecniche da eseguire, la loro efficacia e le possibilità di difesa e di contrattacco. Ogni combattente mantiene la propria distanza in base alla propria costituzione fisica, alla condizione psicologica e al tipo di allenamento seguito che condizionano la scelta di determinate tecniche.
Lasciar entrare l’avversario nella distanza che ci risulta favorevole costituisce una delle fasi basilari della strategia di combattimento e a essa dovranno essere destinati i nostri spostamenti, le nostre finte e schivate in modo da provocare una rottura del ritmo o difetti nelle posizioni che ci daranno il vantaggio necessario.
Le tecniche offensive (calci, pugni ecc) sfruttano distanze e tempi diversi per raggiungere lo stesso obiettivo e allo stesso modo ci saranno differenze se si esegue una tecnica con la destra o con la sinistra. Questo dimostra che il dominio della distanza (‘maai’) presenta grandi difficoltà per tutti i praticanti di tutti i livelli. Ciò che può aiutare è praticare fin dalle tecniche di base con una certa attitudine in modo da conoscere prima di tutto noi stessi e i nostri pregi e difetti.
condizione di un combattimento reale per strada non è la stessa di un combattimento da gara, questo per tutti quelli che praticando le gare credono di avere la padronanza dell’essenza del combattimento: non è così. Gli effetti causati da un attacco ”reale” sono devastanti e, nella maggior parte dei casi un solo colpo è sufficiente a neutralizzare l’avversario. Per il Kumite reale la regola di un solo pugno o di un solo calcio per abbattere l’avversario deve essere presa come obiettivo perché potrebbe non esserci una seconda possibilità.
KIHON IPPON KUMITE - Combattimento con un solo attacco
Nell’allenamento a coppie l’Ippon Kumite rappresenta una delle fasi iniziali: in questo tipo di kumite, sia l’attacco sia il livello (gedan – chudan – jodan) sia il tipo di tecnica saranno prestabiliti e all’inizio si attende l’attacco attenti e rilassati in shizen tai. Dopo un segnale l’attaccante (‘Tori’) deve imprimere la massima velocità e potenza ai propri movimenti, cercando di raggiungere l’obiettivo.
Colui che difende (‘Uke’), facendo un passo indietro para il colpo effettuando all’istante anche un contrattacco.Con la pratica si cerca di trovare la distanza adeguata per l’uso delle tecniche e la loro esecuzione corretta. E’ necessario eseguire gli attacchi rispettando il compagno ma con attitudine al combattimento, cercando di dare ai movimenti la forza necessaria per renderli efficaci.
JYU IPPON KUMITE - Combattimento semilibero con un solo attacco
E’ un passo verso il vero e proprio jiyu kumite (combattimento libero) che purtroppo non viene spesso affrontato con la dovuta serietà. In questo tipo di kumite i due avversari si affrontano e si muovono liberamente rimanendo però limitati dal fatto che solo uno dei due, nel momento che giudica più opportuno, può attaccare. Chi difende deve muoversi entro una distanza in cui rimane possibile fermare o schivare l’attacco e che dia anche la possibilità di sferrare il contrattacco. La velocità, la decisione e l’esatta valutazione della distanza sono armi fondamentali per padroneggiare questa fase di studio del kumite.
GOHON KUMITE - Combattimento a 5 passi
Consiste in un allenamento a coppie in cui l’attaccante avanza di cinque passi in linea e il difensore retrocede all’unisono, parando ogni volta l’attacco eseguito e contrattaccando dopo il quinto e ultimo colpo.Dopo il saluto ‘Tori’ si pone in posizione Kamae da cui parte il colpo al livello prestabilito (gedan – chudan – jodan). In questo tipo di allenamento si studia la precisione e la distanza degli attacchi con spostamento, dovendo comunque prestare grande attenzione affinché siano eseguiti correttamente, con tecnica e potenza. Le parate devono essere precise così come la posizione e la distribuzione del peso mentre si retrocede. Il contrattacco deve essere fatto dopo la quinta parata alla distanza precisa per essere efficace e deve essere accompagnato dal kiai.
Alla fine i due avversari si mettono in shizen tai e eseguono di nuovo Gohon Kumite nella direzione opposta cambiando l’attaccante.
JIYU KUMITE - Combattimento libero
Potremmo definirlo come l’applicazione pratica e controllata delle tecniche di attacco e difesa studiate attraverso kata e kihon. Vengono realizzate liberamente confrontandosi con un avversario che è al tempo stesso avversario e aiutante, essendo il reciproco rispetto l’unica barriera che separa il jiyu kumite e il jissen kumite (combattimento reale).La distanza tra i due avversari costituisce uno dei punti più delicati al momento di effettuare un attacco poiché da essa dipendono le tecniche da eseguire, la loro efficacia e le possibilità di difesa e di contrattacco. Ogni combattente mantiene la propria distanza in base alla propria costituzione fisica, alla condizione psicologica e al tipo di allenamento seguito che condizionano la scelta di determinate tecniche.
Lasciar entrare l’avversario nella distanza che ci risulta favorevole costituisce una delle fasi basilari della strategia di combattimento e a essa dovranno essere destinati i nostri spostamenti, le nostre finte e schivate in modo da provocare una rottura del ritmo o difetti nelle posizioni che ci daranno il vantaggio necessario.
Le tecniche offensive (calci, pugni ecc) sfruttano distanze e tempi diversi per raggiungere lo stesso obiettivo e allo stesso modo ci saranno differenze se si esegue una tecnica con la destra o con la sinistra. Questo dimostra che il dominio della distanza (‘maai’) presenta grandi difficoltà per tutti i praticanti di tutti i livelli. Ciò che può aiutare è praticare fin dalle tecniche di base con una certa attitudine in modo da conoscere prima di tutto noi stessi e i nostri pregi e difetti.