KEIKO WAKABAYASHI SENSEI
Ci sono delle vere e proprie leggende
viventi, una di queste è di sicuro la Maestra Keiko Wakabayashi,
classe 1931, una Maestra che ha dedicato l'intera vita allo studio
delle Arti Marziali.
Siamo nel 1947 quando Keiko è gia cintura nera Shinden ryu e studia la Naginata e lo Yari.
Nel 1938 inizia lo studio dell'Aikido ed inizia così il suo percorso su Kenjutsu, Bojutsu, Kodachi, Tessen jutsu, Shuriken, BattoJutsu.
Come una vera e propria Samurai non si ferma e non si accontenta di approfondire il suo studio delle Arti marziali, e così nel 1970 inizia la pratica del Judo e nello stesso periodo diventa cintura nera di Aikido.
Da quel momento Keiko non smette di risalire l'affascinante salita delle discipline, poi approda in Italia, uno Speciale Tg va in onda su RAI2, l'ospite d'onore è proprio lei, una gentile, ed apparentemente fragile giapponese che insegna tecniche di difesa personale ai Paracadutisti della Folgore a Livorno. Durante il servizio si è vista questa simpatica Maestra intenta a far volare sul tatami ragazzoni alti e grossi il doppio di lei.. ma il fatto è che la signora Keiko è un 8° Dan di Nihon Budo Kenshyu, esperta di Kashima Shin, 5° Dan di Aikido (è stata allieva del M.° Ueshiba), e 3° Dan di JuJitsu.
Vedendola sul Tatami traspaiono una efficacia ed una capacità sorprendenti, che sottolineano quanto sia vero che il Budo sia legato non alla pura forza fisica o alla giovane età, ma ad un training nella Via che dura tutta la Vita. Ricordiamo che anche il Maestro Otsuka Hironori I si allenò sino al giorno della sua morte, avvenuta a 93 anni. Chiaramente un tale livello richiede una dedizione, un amore ed uno sforzo enormi, ma il fatto che il KI anche in età avanzata possa esprimersi ad altissimi livelli, in barba ad un fisico piccolo o anziano, non è affatto una favola. Inoltre è sempre un piacere, dopo molte immagini e servizi su corsi di difesa personali ispirati a discutibili "stili" più o meno "moderni" di combattimento totale, spesso inutilmente violenti, e privi del retroterra culturale tipico della "vera" Arte Marziale -vedere questa valida Maestra di Budo all'opera con capacità e saggezza.
Io ho avuto la fortuna di incontrare Keiko durante uno stage, e l'esperienza è stata veramente profonda.
Alla fine le dicono arigato mashitasu, grazie di averci insegnato, lei si veste in fretta, di nero come una ragazzina, corre a cena: «Adoro il pesce e la mozzarella, tutti i formaggi, anche la pasta e la pizza», dice questa donna d’altri tempi, o forse proprio di questi, originalissima sintesi d’Oriente e Occidente. Racconta la figlia Yoko: «Mia madre ha sempre sognato di vivere in Italia, è riuscita a raggiungermi nel 2001 quando è morta mia nonna. In Giappone faceva la cantante lirica ma voleva diventare pianista, ora studia ancora pianoforte e canto, si occupa della casa, dell’orto, degli animali, e soprattutto insegna in due palestre. Il suo obiettivo? Certo non la popolarità televisiva, che pure la diverte. Ma crescere, trovare sè stessa, imparare a combattere annullando le energie degli altri».
Averla come avversaria non conviene, nonostante le apparenze: anche se sembra innocua, la minuta Keiko riesce a mettervi a tappeto e neutralizzarvi in pochi secondi. E poco importa se siete grandi e grossi. Lei è una donna d'altri tempi. Già, perché alla caserma della brigata Folgore di Livorno Keiko Wakabayshi addestra i militari nella tecnica di combattimento corpo a corpo. La "nonna-samurai", come è stata soprannominata Keiko dalla stampa inglese, è la prova vivente che nella disciplina delle arti marziali la forza e la corporatura contano fino a un certo punto. Nei vari stage che tiene la maestra illustra il jūjutsu, il kenjitsu, il judo, il combattimento con spada, bastone - arte imparata fin da piccola in famiglia da veri e propri samurai. Keiko «Tutto ciò che c'è da sapere l'ho imparato dal grande samurai Ueshiba Kissomaru», ha rivelato Keiko. «Nella vita nulla è impossibile»: è questa la lezione più importante che impartisce ai suoi robusti studenti.
Siamo nel 1947 quando Keiko è gia cintura nera Shinden ryu e studia la Naginata e lo Yari.
Nel 1938 inizia lo studio dell'Aikido ed inizia così il suo percorso su Kenjutsu, Bojutsu, Kodachi, Tessen jutsu, Shuriken, BattoJutsu.
Come una vera e propria Samurai non si ferma e non si accontenta di approfondire il suo studio delle Arti marziali, e così nel 1970 inizia la pratica del Judo e nello stesso periodo diventa cintura nera di Aikido.
Da quel momento Keiko non smette di risalire l'affascinante salita delle discipline, poi approda in Italia, uno Speciale Tg va in onda su RAI2, l'ospite d'onore è proprio lei, una gentile, ed apparentemente fragile giapponese che insegna tecniche di difesa personale ai Paracadutisti della Folgore a Livorno. Durante il servizio si è vista questa simpatica Maestra intenta a far volare sul tatami ragazzoni alti e grossi il doppio di lei.. ma il fatto è che la signora Keiko è un 8° Dan di Nihon Budo Kenshyu, esperta di Kashima Shin, 5° Dan di Aikido (è stata allieva del M.° Ueshiba), e 3° Dan di JuJitsu.
Vedendola sul Tatami traspaiono una efficacia ed una capacità sorprendenti, che sottolineano quanto sia vero che il Budo sia legato non alla pura forza fisica o alla giovane età, ma ad un training nella Via che dura tutta la Vita. Ricordiamo che anche il Maestro Otsuka Hironori I si allenò sino al giorno della sua morte, avvenuta a 93 anni. Chiaramente un tale livello richiede una dedizione, un amore ed uno sforzo enormi, ma il fatto che il KI anche in età avanzata possa esprimersi ad altissimi livelli, in barba ad un fisico piccolo o anziano, non è affatto una favola. Inoltre è sempre un piacere, dopo molte immagini e servizi su corsi di difesa personali ispirati a discutibili "stili" più o meno "moderni" di combattimento totale, spesso inutilmente violenti, e privi del retroterra culturale tipico della "vera" Arte Marziale -vedere questa valida Maestra di Budo all'opera con capacità e saggezza.
Io ho avuto la fortuna di incontrare Keiko durante uno stage, e l'esperienza è stata veramente profonda.
Alla fine le dicono arigato mashitasu, grazie di averci insegnato, lei si veste in fretta, di nero come una ragazzina, corre a cena: «Adoro il pesce e la mozzarella, tutti i formaggi, anche la pasta e la pizza», dice questa donna d’altri tempi, o forse proprio di questi, originalissima sintesi d’Oriente e Occidente. Racconta la figlia Yoko: «Mia madre ha sempre sognato di vivere in Italia, è riuscita a raggiungermi nel 2001 quando è morta mia nonna. In Giappone faceva la cantante lirica ma voleva diventare pianista, ora studia ancora pianoforte e canto, si occupa della casa, dell’orto, degli animali, e soprattutto insegna in due palestre. Il suo obiettivo? Certo non la popolarità televisiva, che pure la diverte. Ma crescere, trovare sè stessa, imparare a combattere annullando le energie degli altri».
Averla come avversaria non conviene, nonostante le apparenze: anche se sembra innocua, la minuta Keiko riesce a mettervi a tappeto e neutralizzarvi in pochi secondi. E poco importa se siete grandi e grossi. Lei è una donna d'altri tempi. Già, perché alla caserma della brigata Folgore di Livorno Keiko Wakabayshi addestra i militari nella tecnica di combattimento corpo a corpo. La "nonna-samurai", come è stata soprannominata Keiko dalla stampa inglese, è la prova vivente che nella disciplina delle arti marziali la forza e la corporatura contano fino a un certo punto. Nei vari stage che tiene la maestra illustra il jūjutsu, il kenjitsu, il judo, il combattimento con spada, bastone - arte imparata fin da piccola in famiglia da veri e propri samurai. Keiko «Tutto ciò che c'è da sapere l'ho imparato dal grande samurai Ueshiba Kissomaru», ha rivelato Keiko. «Nella vita nulla è impossibile»: è questa la lezione più importante che impartisce ai suoi robusti studenti.