IL MC DOJO
Navigando su internet ti sarai sicuramente imbattuto nella curiosa parola Mc Dojo.
Che cos'è un Mc Dojo?
E' presto detto: è un luogo in cui, con la scusa delle discipline marziali, in realtà si gestisce una specie di Fast Food delle arti marziali.
Mi spiego ancora meglio... E' una scuola dove si pratica un'arte marziale annacquata per soddisfare il desiderio di guadagno e l'ego smisurato di certe persone che si spacciano per insegnanti.
Purtroppo fa sempre rabbia trovare questi posti frequentati da ignare persone che, non avendo alcuna esperienza, sono facili prede di questi "artisti marziali". Se avranno fortuna, si renderanno conto molto più avanti nel tempo del disastro che queste scuole combinano nel mondo delle Arti Marziali. Molte volte bastano un po' di gradi consegnati velocemente per tenere buona una certa cerchia di atleti, quindi... "Complimenti - gli verrà detto - siete già cinture nere!"
Che ci crediate o no c'era un tempo in cui essere una cintura nera aveva davvero un senso.
La Cintura Nera aveva il suo peso, la sua importanza, il meritato rispetto (e fortunatamente in alcuni Dojo è ancora così), ma per la stragrande maggioranza oggi i corsi sono pieni di "cinture nere". Niente di male verrebbe da dire .......ma lasciate che vi dica qualcosa...
Oggi esistono cinture nere di 9 anni , quindicenni che hanno già almeno un paio di Dan, ventenni con una collezione di Dan infinita che insegnano, e poi Maestri, Maestroni e così via....
Ottenere una cintura nera dovrebbe voler dire aver lavorato duramente: la cintura nera simboleggia la prima maturità marziale, (su questo sito potete trovare già un articolo dove parlo della cintura nera).
Nei Mc Dojo normalmente si consegue una cintura nera in uno o due anni, e subito dopo si diventa facilmente allenatori e istruttori, sopratutto è pieno di Allenatori che ricoprono il ruolo di Maestro, con una vergognosa indifferenza.
Naturalmente si fanno esami al limite del ridicolo, con pochi esercizi e soprattutto con molta frequenza, con l'obiettivo di tenere saldo il "cliente".
Il loro scopo è espandere il più possibile la pratica di questo tipo di karate o di altre arti marziali: più cinture nere vuol dire più istruttori, che a loro volta ed in poco tempo formeranno altre cinture nere... ma così facendo tolgono senza ritegno ogni onore al grado: ci sono purtroppo cinture nere ignobili, cinture nere perennemente fuori forma, genitori/fratelli/cugini/ che si trasformano in istruttori e cinture nere...e ne sono tutti felici...
Ma attenzione: il Mc Dojo ha quasi sempre una particolarità importante, ovvero il nome della scuola E' il nome del maestro stesso.
"Benvenuti alla PUPAZZINI Karate!"
Esattamente come il signor Donald ha dato il suo nome all'omonima catena di fast food, il "Maestro" Pupazzini ha dato il nome alla sua scuola e molte volte anche al suo stile...
A parte il fatto che a livello di legge questo potrebbe rappresentare un problema in quanto le associazioni sportive dilettantistiche sono di proprietà dei soci stessi, e non dei loro maestri, e dare il proprio nome all'associazione difficilmente dimostrare la democraticità dell'associazione stessa.
Nonostante ciò, alcune scuole stanno adottando indisturbate questa pratica (fino al giorno in cui la guardia di finanza non deciderà di vederci chiaro, ma facciamo finta di niente...)
In Italia ci sono stati alcuni Maestri che per la loro storia, le loro origini, e l'influenza che il loro operato ha avuto nel karate Italiano, avrebbero potuto permettersi di chiamare la propria scuola con il nome di famiglia.
Ma nessuno lo ha mai fatto, perché il loro interesse non era creare una catena di scuole o un marchio di fabbrica: a loro interessava solo la diffusione della conoscenza del karate. Un vero Sensei è concentrato su quello, e non gli passa neanche lontanamente per la testa l'idea di creare una così forte e personale rappresentazione di sé. Il vero Sensei è concentrato sulla qualità del suo karate, e sopratutto sui suoi allievi, e non che il suo nome debba apparire su insegne, bandiere, tute e borse..
Leggo su molti siti e profili di altre scuole di quanto sia buono e giusto praticare arti marziali solo attraverso competizioni, tornei, gare, gare e gare: fa bene perché stimola, fa bene perché mette in competizione, fa bene perché crea amicizia e bla bla bla...
Adesso vi dico come la vedo io: adulti che fanno cose da bambini. Bambini che fanno cose da adulti.
Questo male è largamente diffuso in tutte le arti marziali di sola competizione: gli adulti se ne tengono alla larga, ci sono cinture nere che non combattono, studiano i kata ma con poche applicazioni, durante le lezioni non hanno mai lottato, non hanno mai avuto il naso sanguinante, un livido o quei piccoli traumi che sono inevitabili quando si arriva al contatto.
Queste stesse scuole hanno fatto dell'agonismo dei bambini il loro cavallo di battaglia ed il loro manifesto pubblicitario.
Esistono bambini che passano ore ad allenarsi cercando di essere al TOP per le competizioni, bambini il cui unico interesse e le uniche amicizie fanno parte del loro corso, bambini che rinunciano ad una vita e alle relazioni sociali, bambini che vengono sgridati se perdono, o che vengono osannati se vincono.
In realtà ai loro Maestri non importa molto di quale bambino arriverà sul podio, l'importante è che qualcuno ci arrivi, la bravura del Maestro nel settore gare si misura da quanti piccoli campioni ha collezionato, farà sembrare che faccia tutto per i piccoli atleti ma in realtà sta usando il sano spirito di competizione giovanile per dimostrare quanto è bravo.
Certo, i bambini si impegnano, ma per qualcosa che finirà poi per disgustarli come si deve, in quanto solo bambini!
In palio la solita medaglia, bellissima.... ma che dura un istante, perché ci sarà subito una nuova competizione... ma non per il bambino: sempre per il Maestro!
Bambini CAMPIONI, bambini perduti.
Questo è l'aspetto delle scuole delle arti marziali che ho sempre odiato di più.
In ognuna di queste scuole ci sono decine di campioni regionali, nazionali, europei e mondiali.
Hanno tolto ogni onore all'essere un Campione.
Quando tutti sono campioni, nessuno è campione.
Un altro aspetto, quello che più mi fa ridere, è che molte volte parlando con delle persone del settore sento dire: quel Maestro, il Maestro che insegna lì... Maestri e Maestri...sono tutti Maestri...
Lasciando perdere il vergognoso fatto di chi insegna con i diplomi ed attestati falsi, abbiamo un bell'esercito di (a malapena) Allenatori che si fanno chiamare Maestri!
Cinture Nere che si fanno chiamare Maestri, Allenatori e collaboratori che si fanno chiamare maestro....ma come?
Non c'è nessun interesse da parte di chi segue questi corsi ad informarsi se quella qualifica esiste davvero o no?
Questo non lo capirò mai, insomma così come al Mac Donald puoi passare a prendere un panino da chi si vanta di fare i panini migliori del mondo, così potrai entrare a far parte di un Mc Dojo ed aspirare a qualsiasi grado tu voglia... è tutto sul bancone... basta scegliere.
Concludo l'articolo raccontandovi di quando un ragazzo che praticava un'altra disciplina venne da me ad informarsi di quanto tempo ci volesse per diventare cintura nera: visto che nella precedente disciplina la cintura nera era stata conseguita in due anni, e avendo saputo che anche nel Karate era così, stava probabilmente pensando di collezionarne qualcuna in più.
La mia risposta non fu quella che si aspettava, ma l'ho rincontrato un paio di anni dopo: si era iscritto ad un altro corso...e alla vita portava una bella e nuova cintura nera.