I QUATTRO PILASTRI DEL KARATE
KAMAE
Kamae nel Karate è inteso come "guardia", ma Kamae non riguarda solo le Arti Marziali, appartiene anche ad altre arti come la cura dei fiori, la calligrafia,nella boxe, nel tennis, anche in questi altri campi Kamae è ugualmente importante. Nella lingua giapponese Kamae vuol dire: prepararsi, mettersi in guardia. Il verbo kamaeru si traduce con fabbricare, preparare, attendere con intensità, stare all’erta. Così il Kamae di cui si parla nel Budo consiste nell'assumere la posizione più vantaggiosa possibile. Sia che siano due singole persone ad affrontarsi o due eserciti, in qualsiasi circostanza Kamae è importante e può fare la differenza.
Partendo da una buona posizione naturale in piedi, gambe larghezza delle spalle, il piede sinistro avanza mentre il piede destro trascinato naturalmente ruota. Abbiamo la guardia a sinistra: hidari hammi. Inversamente, abbiamo la guardia a destra: migi hammi.
Se i due avversari prendono la medesima guardia, piede destro o piede sinistro avanti, otteniamo ai hammi no Kamae. Se al contrario, i due avversari hanno la guardia opposta, l’uno il piede destro in avanti, l’altro il piede sinistro o viceversa, diciamo gyaku hammi no kamae.
Con la spada si utilizza migi hammi. Con il jo il Bo o a mani nude la guardia di base (fondamentale) è la guardia a sinistra idari hammi.
Lo studio del Budo ci porta a superare Kamae, il vero Kamae è il Kamae senza il Kamae, di modo che possiate trovare la risposta buona, qualunque sia l’attacco, in qualunque momento,da qualunque posizione.
Un detto Giapponese recita più o meno così: "Non guardare gli occhi del tuo avversario, il cuore si fa confondere dagli occhi, non guardare la spada del tuo avversario, la mente si fa confondere dalla spada, non guardare il tuo avversario assorbiresti la sua energia".
La verità è una pratica con lo scopo di assorbire l'avversario nella sua totalità, ovvero preparasi al combattimento pensando: “Sono in piedi semplicemente”.
MA AI
Nella pratica ma ai è importante, è la corretta distanza da tenere dal nostro avversario. Ma Ma Ai è anche la posizione da dove è più facile attaccare o difendersi. Il Ma Ai non è dunque solo una nozione di distanza; bisogna includervi il movimento e lo stato d'animo, se ho paura di combattere lo spazio sembrerà troppo piccolo, al contrario, se ho troppa fiducia in me stesso, lo spazio sembrarà troppo grande.
L’ideogramma Ma è costituito: dalla porta e dalla luna. E’ la luce della luna percepita dalle fessure delle porte chiuse. Nonostante le porte siano chiuse, resta sempre uno spiraglio per lasciare filtrare la luce della luna. Lo stesso è nella pratica, per quanto una guardia sembri perfetta, vi sarà sempre un piccolo spazio dove scivolerà la luce della luna.Questa fessura, per minima che possa essere, contiene il vuoto del nostro avversario, e attraverso il Ma Ai andremo a "riempire" quel vuoto.
Cosi come sul muro principale del soggiorno vi è un vuoto, là, in quel vuoto, si può sistemare un quadro oppure un vaso con dei fiori. Quel vuoto donerà vita al quadro come al vaso di fiori.
Nella pittura, come nella musica, tutto viene alla vita perché vi è questo spazio vuoto. E’ il vuoto del bicchiere che permette di riempirlo. E’ lo spazio in un locale che permette alla gente di viverci. Quando non si vede nulla, quando si pensa che non vi sia nulla, in realtà c’è qualcosa. La civiltà orientale, si può dire, è la civiltà che da importanza tanto al "pieno" quanto al "vuoto"..
Nella pratica ma ai è importante, è la corretta distanza da tenere dal nostro avversario. Ma Ma Ai è anche la posizione da dove è più facile attaccare o difendersi. Il Ma Ai non è dunque solo una nozione di distanza; bisogna includervi il movimento e lo stato d'animo, se ho paura di combattere lo spazio sembrerà troppo piccolo, al contrario, se ho troppa fiducia in me stesso, lo spazio sembrarà troppo grande.
L’ideogramma Ma è costituito: dalla porta e dalla luna. E’ la luce della luna percepita dalle fessure delle porte chiuse. Nonostante le porte siano chiuse, resta sempre uno spiraglio per lasciare filtrare la luce della luna. Lo stesso è nella pratica, per quanto una guardia sembri perfetta, vi sarà sempre un piccolo spazio dove scivolerà la luce della luna.Questa fessura, per minima che possa essere, contiene il vuoto del nostro avversario, e attraverso il Ma Ai andremo a "riempire" quel vuoto.
Cosi come sul muro principale del soggiorno vi è un vuoto, là, in quel vuoto, si può sistemare un quadro oppure un vaso con dei fiori. Quel vuoto donerà vita al quadro come al vaso di fiori.
Nella pittura, come nella musica, tutto viene alla vita perché vi è questo spazio vuoto. E’ il vuoto del bicchiere che permette di riempirlo. E’ lo spazio in un locale che permette alla gente di viverci. Quando non si vede nulla, quando si pensa che non vi sia nulla, in realtà c’è qualcosa. La civiltà orientale, si può dire, è la civiltà che da importanza tanto al "pieno" quanto al "vuoto"..
IRIMI
L’ideogramma iri di irimi esprime l’idea di passare l’entrata della casa, di potervi entrare da soli o di essere invitati. L’ideogramma mi dà l’idea e il senso di pienezza, pienezza di carne, d’ossa, di sangue. Irimi letteralmente è: mettere il proprio corpo nel corpo dell’avversario. Seguendo il metodo della lancia, il nome irimi, è utilizzato per esprimere l’azione di penetrare vittoriosamente sino all’interno della guardia un avversario armato di un’arma più lunga della propria quando si è armati, per esempio d’una spada o anche quando si è disarmati. Quando due forze si muovono in direzioni opposte, la forza che ne risulta è la somma di queste due forze, irimi è l’utilizzo di questo risultato e della sua relazione con la propria posizione al momento in cui si incrociano. Chiamiamo irimi l’entrata d’un passo sul fianco dell’avversario, essendo noi stessi nella posizione che permette ,irimi, in guardia. di profilo, attaccando l’avversario respingendo la forza del suo attacco senza utilizzare la propria.
Meccanicamente spiegato è facile da capire, ma nella realtà, non bisogna dimenticare che l'avversario è vivo e che tutto potrebbe non funzionare secondo la teoria, soprattutto se è meglio armato di voi.
A mani nude, o con un’arma più corta di quella dell’avversario, per entrare nella sua guardia o forzarla, bisogna giudicare il ma ai con esattezza senza essere fermati dai cambiamenti di posizione dell'avversario. Questo è normale e non dovrebbe essere spiegato. Più importante è dimenticare il suo corpo, entrare e trafiggere pensando di essere trafitti, entrare direttamente senza la minima esitazione.
Stringete l'avversario con la vostra potenza mentale, sino a che sia obbligato a non attaccare; utilizzate questo vantaggio, prendendo il suo attacco, voi entrate.
Al di là di ciò che è stato detto, se provate il sentimento di avvolgere l’avversario, di fare un tutt'uno con lui; sarà egli stesso a venire all’interno di voi E’ questo l’ irimi.
L’ideogramma iri di irimi esprime l’idea di passare l’entrata della casa, di potervi entrare da soli o di essere invitati. L’ideogramma mi dà l’idea e il senso di pienezza, pienezza di carne, d’ossa, di sangue. Irimi letteralmente è: mettere il proprio corpo nel corpo dell’avversario. Seguendo il metodo della lancia, il nome irimi, è utilizzato per esprimere l’azione di penetrare vittoriosamente sino all’interno della guardia un avversario armato di un’arma più lunga della propria quando si è armati, per esempio d’una spada o anche quando si è disarmati. Quando due forze si muovono in direzioni opposte, la forza che ne risulta è la somma di queste due forze, irimi è l’utilizzo di questo risultato e della sua relazione con la propria posizione al momento in cui si incrociano. Chiamiamo irimi l’entrata d’un passo sul fianco dell’avversario, essendo noi stessi nella posizione che permette ,irimi, in guardia. di profilo, attaccando l’avversario respingendo la forza del suo attacco senza utilizzare la propria.
Meccanicamente spiegato è facile da capire, ma nella realtà, non bisogna dimenticare che l'avversario è vivo e che tutto potrebbe non funzionare secondo la teoria, soprattutto se è meglio armato di voi.
A mani nude, o con un’arma più corta di quella dell’avversario, per entrare nella sua guardia o forzarla, bisogna giudicare il ma ai con esattezza senza essere fermati dai cambiamenti di posizione dell'avversario. Questo è normale e non dovrebbe essere spiegato. Più importante è dimenticare il suo corpo, entrare e trafiggere pensando di essere trafitti, entrare direttamente senza la minima esitazione.
Stringete l'avversario con la vostra potenza mentale, sino a che sia obbligato a non attaccare; utilizzate questo vantaggio, prendendo il suo attacco, voi entrate.
Al di là di ciò che è stato detto, se provate il sentimento di avvolgere l’avversario, di fare un tutt'uno con lui; sarà egli stesso a venire all’interno di voi E’ questo l’ irimi.
URA OMOTE
Nel Karate Shotokai vi sono due aspetti: Ura wasa – Omote wasa.
Ura rappresenta principalmente il contrario, il rovescio, il lato nascosto delle cose.
Omote: il diritto, la superficie, l’esterno, la facciata, l’aspetto apparente delle cose
In tutto, vi è omote-ura. L’uomo stesso ha una faccia ed una schiena.
Si può ugualmente utilizzare omote-ura nel senso: esteriore e interiore. Si può avere, per esempio, il viso sorridente e la tristezza nel cuore.
Così nella tecnica alcune tecniche possono essere eseguite sulla superficie frontale dell'avversario, così alcune tecniche possono andare a colpire il lato che il nostro avversario considera "coperto".
Nel Karate Shotokai vi sono due aspetti: Ura wasa – Omote wasa.
Ura rappresenta principalmente il contrario, il rovescio, il lato nascosto delle cose.
Omote: il diritto, la superficie, l’esterno, la facciata, l’aspetto apparente delle cose
In tutto, vi è omote-ura. L’uomo stesso ha una faccia ed una schiena.
Si può ugualmente utilizzare omote-ura nel senso: esteriore e interiore. Si può avere, per esempio, il viso sorridente e la tristezza nel cuore.
Così nella tecnica alcune tecniche possono essere eseguite sulla superficie frontale dell'avversario, così alcune tecniche possono andare a colpire il lato che il nostro avversario considera "coperto".