Chi ha paura dello Stage Estivo?
Prologo: “Una grande famiglia”
Inizia la consueta cronaca di uno degli eventi più importanti del Dojo: lo Stage Estivo.
12 e 13 Luglio 2014 a Palazzuolo sul Senio, dove troviamo sempre un'ottima ospitalità e per quest'anno anche una gradita sorpresa: l'uso del campo sportivo ci è stato offerto dai gestori che ringraziamo ancora. L'importo risparmiato è diventato automaticamente la prima offerta per il nuovo Tatami del Dojo, a nome di tutti gli atleti presenti allo Stage.
Inizia la consueta cronaca di uno degli eventi più importanti del Dojo: lo Stage Estivo.
12 e 13 Luglio 2014 a Palazzuolo sul Senio, dove troviamo sempre un'ottima ospitalità e per quest'anno anche una gradita sorpresa: l'uso del campo sportivo ci è stato offerto dai gestori che ringraziamo ancora. L'importo risparmiato è diventato automaticamente la prima offerta per il nuovo Tatami del Dojo, a nome di tutti gli atleti presenti allo Stage.
Introduzione: la “rivoluzione”
Per il 2014 abbiamo avuto una piccola grande rivoluzione per lo Stage Estivo, che i “non addetti ai lavori” forse non capiranno: è stata PRATICA al 100%. Lasciati da parte i piegamenti, le flessioni e gli esercizi massacranti (che comunque non mancano durante l'anno), il Maestro ha preferito concentrare le lezioni sulla pratica vera e propria, sullo studio e sulla tecnica. L'esperimento è perfettamente riuscito visti i risultati.
Prima lezione: “I cavalieri di ferro”
Abbiamo iniziato alle 10.00 con il Karate Tradizionale: studio della forma e del bunkai di TEKKI NIDAN.
Il nome di questo Kata significa appunto “cavaliere di ferro”: la forma viene eseguita tutta in Kiba Dachi, per il bunkai abbiamo studiato applicazioni elementari e approfondite, andando addirittura a usare le tecniche in movimento, come un vero e proprio Kumite libero.
La “rivoluzione” del Maestro ha dato i suoi frutti: la concentrazione e la partecipazione erano tali che la fatica per la posizione è finita in secondo piano e tutti, dalla cintura gialla alla cintura nera, hanno dato il massimo durante tutte le 3 ore di lezione sotto il sole.
Pausa pranzo: “Gli sfondati”
Patrizia, la proprietaria dell'Hotel, non ci fa mai mancare niente a tavola: qualità e quantità in abbondanza a pranzo e a cena, con svariati giri di portate e buffet. In vista della lezione del pomeriggio però ci siamo 'limitati' a prendere le portate solo 2 o 3 volte ciascuna... Dopo il pranzo ognuno si è rilassato o ha smaltito la montagna di cibo come ha preferito, in attesa della lezione di Bojutsu.
Patrizia, la proprietaria dell'Hotel, non ci fa mai mancare niente a tavola: qualità e quantità in abbondanza a pranzo e a cena, con svariati giri di portate e buffet. In vista della lezione del pomeriggio però ci siamo 'limitati' a prendere le portate solo 2 o 3 volte ciascuna... Dopo il pranzo ognuno si è rilassato o ha smaltito la montagna di cibo come ha preferito, in attesa della lezione di Bojutsu.
Seconda lezione: “Manteniamo le
distanze”
Come tutte le armi, il Bo è perfetto per esercitarsi sulla giusta distanza nel combattimento e anche per migliorare la coordinazione, un ottimo alleato per i Karateka. Lo studio che ne facciamo al Dojo Ryu unisce aspetti tradizionali e aspetti più moderni, il che rende interessante la pratica sotto ogni punto di vista. Il Maestro Lorenzo poi contribuisce a rendere il Bojutsu ancora più appassionante, tanto che alcuni principianti presenti allo stage sono riusciti a concludere esercizi a coppie piuttosto lunghi e impegnativi. Abbiamo concluso la lezione con una delle nostre usanze (amate e temute): a turno, ogni coppia ha mostrato a tutti gli altri l'esercizio appreso.
Il commento è stato spontaneo: “Ma come siamo bravi!?!”
Come tutte le armi, il Bo è perfetto per esercitarsi sulla giusta distanza nel combattimento e anche per migliorare la coordinazione, un ottimo alleato per i Karateka. Lo studio che ne facciamo al Dojo Ryu unisce aspetti tradizionali e aspetti più moderni, il che rende interessante la pratica sotto ogni punto di vista. Il Maestro Lorenzo poi contribuisce a rendere il Bojutsu ancora più appassionante, tanto che alcuni principianti presenti allo stage sono riusciti a concludere esercizi a coppie piuttosto lunghi e impegnativi. Abbiamo concluso la lezione con una delle nostre usanze (amate e temute): a turno, ogni coppia ha mostrato a tutti gli altri l'esercizio appreso.
Il commento è stato spontaneo: “Ma come siamo bravi!?!”
Pausa cena e aperitivo: “Gli
sfondati – parte seconda”
Ormai è tradizione: almeno due aperitivi a testa e un sacco di chiacchiere e risate prima di mangiare.
Il tempo ha deciso di farci un dispetto, e durante la cena ha iniziato a piovere. Incuranti della pioggia, ci siamo concentrati sui nostri piatti di tortellini, ai quali abbiamo preferito dare più importanza... almeno due piatti di importanza a testa...
Finita la cena e il maltempo ci siamo preparati per la lezione notturna con il Bokken.
Ormai è tradizione: almeno due aperitivi a testa e un sacco di chiacchiere e risate prima di mangiare.
Il tempo ha deciso di farci un dispetto, e durante la cena ha iniziato a piovere. Incuranti della pioggia, ci siamo concentrati sui nostri piatti di tortellini, ai quali abbiamo preferito dare più importanza... almeno due piatti di importanza a testa...
Finita la cena e il maltempo ci siamo preparati per la lezione notturna con il Bokken.
Terza lezione: “Lanterne giapponesi”
Per la terza lezione ci siamo divisi in gruppi per far sì che ognuno studiasse i kata e gli esercizi adatti alla propria esperienza. Il campo da calcio illuminato era bellissimo, tutto per noi, con l'erba che scintillava di pioggia. E poi, neanche a farlo apposta, da una festa vicina hanno fatto volare in cielo delle lanterne rosse che hanno reso ancora più magica la notte (o forse erano per noi?)
Nonostante l'Hakama o i Karate-Gi bagnati, il freddo e le difficoltà di una lezione notturna all'aperto, il tempo è volato via e le due ore di Kenjutsu si sono concluse in un lampo.
Pausa Sake: “Chi ha bisogno di
dormire?”
Finita la lezione di Kenjutsu ci siamo fermati ai tavolini fuori dall'hotel per bere in compagnia un po' di autentico Sake, lo “spirito” dei Samurai del Dojo Ryu, soddisfatti delle lezioni del sabato, stanchi ma contenti.
Ancora un po' di chiacchiere prima che il sonno prendesse il sopravvento e poi tutti a dormire. Chi più chi meno...
Quarta lezione: “Jutsu”
Anche per lo Iaido ci siamo divisi secondo l'esperienza e gli studi fatti.
Qualcuno usava la Katana per la primissima volta e ha ripetuto gli esercizi fatti la sera prima. Qualcuno ha studiato una nuova serie di estrazioni mentre chi aveva più esperienza grazie al corso di Iaido ha studiato nuovi esercizi collegati a tecniche antiche di Kenjutsu.
Le nuvole non ci hanno abbandonato ma per fortuna non ha piovuto, e le ultime due ore di stage sono di nuovo volate via.
Finita la lezione di Kenjutsu ci siamo fermati ai tavolini fuori dall'hotel per bere in compagnia un po' di autentico Sake, lo “spirito” dei Samurai del Dojo Ryu, soddisfatti delle lezioni del sabato, stanchi ma contenti.
Ancora un po' di chiacchiere prima che il sonno prendesse il sopravvento e poi tutti a dormire. Chi più chi meno...
Quarta lezione: “Jutsu”
Anche per lo Iaido ci siamo divisi secondo l'esperienza e gli studi fatti.
Qualcuno usava la Katana per la primissima volta e ha ripetuto gli esercizi fatti la sera prima. Qualcuno ha studiato una nuova serie di estrazioni mentre chi aveva più esperienza grazie al corso di Iaido ha studiato nuovi esercizi collegati a tecniche antiche di Kenjutsu.
Le nuvole non ci hanno abbandonato ma per fortuna non ha piovuto, e le ultime due ore di stage sono di nuovo volate via.
Conclusione
La colazione è un ottimo modo per concludere queste due giornate di pratica. Dopo aver mangiato e radunato tutte le nostre cose (ogni anno servirebbe un camion per portare tutto) ci siamo avviati verso casa.
Lo stage è stato un successo, dal più grande al più piccolo abbiamo tutti apprezzato ogni singola lezione. I ragazzi non si sono fermati o arresi nemmeno per un secondo e gli adulti hanno dato il meglio di sé.
La “rivoluzione” che abbiamo avuto è servita non solo ad approfondire la pratica ma anche a migliorare la concentrazione (10 ore di allenamenti in meno di 24 ore!) e a indirizzarla su un uso corretto dell'energia e della forza: se gli anni passati abbiamo sofferto per la ginnastica in Kiba Dachi, quest'anno abbiamo fatto due ore di Tekki Nidan (TUTTO in Kiba Dachi) senza battere ciglio, anzi desiderando di prolungare la lezione.
Grazie e complimenti a tutti coloro che hanno partecipato: adesso si avvicina la fine dell'anno sportivo e le meritate vacanze del Dojo Ryu che con la festa del 26 Luglio chiuderà un anno davvero spettacolare.
La colazione è un ottimo modo per concludere queste due giornate di pratica. Dopo aver mangiato e radunato tutte le nostre cose (ogni anno servirebbe un camion per portare tutto) ci siamo avviati verso casa.
Lo stage è stato un successo, dal più grande al più piccolo abbiamo tutti apprezzato ogni singola lezione. I ragazzi non si sono fermati o arresi nemmeno per un secondo e gli adulti hanno dato il meglio di sé.
La “rivoluzione” che abbiamo avuto è servita non solo ad approfondire la pratica ma anche a migliorare la concentrazione (10 ore di allenamenti in meno di 24 ore!) e a indirizzarla su un uso corretto dell'energia e della forza: se gli anni passati abbiamo sofferto per la ginnastica in Kiba Dachi, quest'anno abbiamo fatto due ore di Tekki Nidan (TUTTO in Kiba Dachi) senza battere ciglio, anzi desiderando di prolungare la lezione.
Grazie e complimenti a tutti coloro che hanno partecipato: adesso si avvicina la fine dell'anno sportivo e le meritate vacanze del Dojo Ryu che con la festa del 26 Luglio chiuderà un anno davvero spettacolare.