TOMOE GOZEN (1161 - 1184)
Hana Wa Sakuragi
Hito Wa Bushi
Tra i fiori il ciliegio
fra gli uomini il guerriero
Hito Wa Bushi
Tra i fiori il ciliegio
fra gli uomini il guerriero
Ma il guerriero non si trovava solo fra i combattenti uomini, a volte si poteva scorgere oltre le fila dei Samurai qualcuno di più letale e pericoloso.
Tomoe Gozen è una donna, una guerriera, addestrata nelle arti marziali e nell'uso di una delle armi più letali, la Naginata, micidiale combinazione di una lama ricurva fissata su un bastone lungo.
Grazie allo studio di quest'arma molte donne riuscivano a sopraffare abili guerrieri grazie al vantaggio della distanza che quest'arma conferiva loro, annullavano così completamente il divario fisico e questo permetteva un esito dello scontro che di solito si manteneva al vantaggio di chi sapeva maneggiare quest'arma.
Donne che sapevano seguire i loro uomini in battaglia e come i più valorosi dei guerrieri incontrare la fine che ad ogni istante poteva attraversare le loro vite. Tomoe Gozen è stata probabilmente la migliore rappresentante dell'onore e del Bushido.
Tomoe Gozen è una donna, una guerriera, addestrata nelle arti marziali e nell'uso di una delle armi più letali, la Naginata, micidiale combinazione di una lama ricurva fissata su un bastone lungo.
Grazie allo studio di quest'arma molte donne riuscivano a sopraffare abili guerrieri grazie al vantaggio della distanza che quest'arma conferiva loro, annullavano così completamente il divario fisico e questo permetteva un esito dello scontro che di solito si manteneva al vantaggio di chi sapeva maneggiare quest'arma.
Donne che sapevano seguire i loro uomini in battaglia e come i più valorosi dei guerrieri incontrare la fine che ad ogni istante poteva attraversare le loro vite. Tomoe Gozen è stata probabilmente la migliore rappresentante dell'onore e del Bushido.
Tomoe Gozen nasce nel 1161 e scompare nel 1184, le sue imprese sono narrate e conservate negli scritti dell'opera Heike Monogatari. Compagna del generale Minamoto Yoshinaka ebbe un ruolo determinante nella guerra dei Genpei grazie alle sue formidabili doti di guerriera, donna particolarmente bella, pelle bianchissima e lunghi capelli neri, abilissima arciere e spadaccina, a piedi o a cavallo, nell'opera viene indicata come in grado di combattere Demoni e Dei. Ovunque la battaglia fosse imminente, il generale Minamoto Yoshinaka la mandava in avanscoperta come suo primo capitano, equipaggiata con una pesante armatura, una gigantesca spada ed un grande arco. E non c’era altro guerriero che compisse più atti di coraggio di lei. Popolarissima quindi presso le truppe, capace da sola di fronteggiare decine e decine di nemici. L'iconografia la vuole a cavallo, vestita di una massiccio Yoroi (armatura giapponese) ed armata di tutto punto, spada, naginata ed arco.
Fra le sue imprese leggendarie si ricordano la battaglia di Yokotagawara avvenuta nel sesto mese del 1181 in cui Tomoe sconfisse sette guerriere e raccolse le loro teste, nella battaglia di Tonamiyama nel quinto mese del 1183 Tomoe guidò più di 1000 uomini del signore di Kiso ad una sfolgorante vittoria. Nella battaglia di Uchide no Hama nel primo mese del 1184 sfoggiò le sue doti di condottiera imbattibile quando con solo 300 uomini tenne testa ai 6000 cavalieri dei Taira, e restò fra i pochissimi sopravvissuti.
Ma le sue imprese arrivarono ad una drammatica fine nel 1184. Infatti, sebbene i Minamoto avessero ormai sbaragliato il clan dei Taira, la guerra non era finita, perché ora iniziava la lotta interna alla famiglia per decidere chi doveva essere shogun. Il principale avversario del signore di Kiso Minamoto no Yoshinaka era suo cugino, Minamoto no Yoritomo, che vantava al suo fianco il leggendario guerriero Minamoto no Yoshitsune. Così anche Tomoe si era presentata sul campo della battaglia di Awazu (21 Febbraio 1184), decisa a sostenere il suo amato a tutti i costi in quella battaglia ormai persa, per dargli il tempo necessario a commettere seppuku. Così Tomoe Gozen si scagliò contro l'armata di Yoshitsune Minamoto, rivale del generale Minamoto Yoshinaka, riuscendo ad infliggere al nemico numerose ed importanti perdite. Tomoe di una forza e di una abilità rare nell'arco, che fosse a cavallo oppure a piedi, la spada in mano, era una guerriera capace di affrontare svariati guerrieri e da sola valeva mille uomini.L'esercito di Kiso ebbe la peggio e, pur combattendo stoicamente, alla fine il signore di Kiso stava per soccombere, circondato solo da 5 vassalli,Tomoe è fra questi, lui sa che sta per morire, intenzionato a compiere il seppuko Tomoe e i pochi uomini devono guadagnare tempo per permettere al loro signore di compiere il rito
"Ah, che venga un nemico degno di me! E io gli farò vedere il mio ultimo combattimento!" disse tra sé, arrestando il cavallo quando giunse, alla testa di trenta cavalieri, Onda no Hachiro Moroshige, un valoroso guerriero reputato per la sua forza nella sua provincia di Musashi si scagliò subito in avanti, Tomoe si gettò in mezzo alla mischia, spinse il suo cavallo contro quello di Onda, lo spinse con tale forza che lo rovesciò, immediatamente lo immobilizzò tenendolo fermo contro il pomolo della propria sella, gli tagliò la testa e lo respinse, purtroppo però Yoshinaka fu abbatuuto da una freccia prima di compiere il suo onorevole gesto. Questa fu l'ultima battaglia documentata di Tomoe, ma che fine fece poi Tomoe? Nulla si sa di certo, ma la sua figura eroica e tragica ha dato vita a numerose leggende sulla sua sorte.
Ma le sue imprese arrivarono ad una drammatica fine nel 1184. Infatti, sebbene i Minamoto avessero ormai sbaragliato il clan dei Taira, la guerra non era finita, perché ora iniziava la lotta interna alla famiglia per decidere chi doveva essere shogun. Il principale avversario del signore di Kiso Minamoto no Yoshinaka era suo cugino, Minamoto no Yoritomo, che vantava al suo fianco il leggendario guerriero Minamoto no Yoshitsune. Così anche Tomoe si era presentata sul campo della battaglia di Awazu (21 Febbraio 1184), decisa a sostenere il suo amato a tutti i costi in quella battaglia ormai persa, per dargli il tempo necessario a commettere seppuku. Così Tomoe Gozen si scagliò contro l'armata di Yoshitsune Minamoto, rivale del generale Minamoto Yoshinaka, riuscendo ad infliggere al nemico numerose ed importanti perdite. Tomoe di una forza e di una abilità rare nell'arco, che fosse a cavallo oppure a piedi, la spada in mano, era una guerriera capace di affrontare svariati guerrieri e da sola valeva mille uomini.L'esercito di Kiso ebbe la peggio e, pur combattendo stoicamente, alla fine il signore di Kiso stava per soccombere, circondato solo da 5 vassalli,Tomoe è fra questi, lui sa che sta per morire, intenzionato a compiere il seppuko Tomoe e i pochi uomini devono guadagnare tempo per permettere al loro signore di compiere il rito
"Ah, che venga un nemico degno di me! E io gli farò vedere il mio ultimo combattimento!" disse tra sé, arrestando il cavallo quando giunse, alla testa di trenta cavalieri, Onda no Hachiro Moroshige, un valoroso guerriero reputato per la sua forza nella sua provincia di Musashi si scagliò subito in avanti, Tomoe si gettò in mezzo alla mischia, spinse il suo cavallo contro quello di Onda, lo spinse con tale forza che lo rovesciò, immediatamente lo immobilizzò tenendolo fermo contro il pomolo della propria sella, gli tagliò la testa e lo respinse, purtroppo però Yoshinaka fu abbatuuto da una freccia prima di compiere il suo onorevole gesto. Questa fu l'ultima battaglia documentata di Tomoe, ma che fine fece poi Tomoe? Nulla si sa di certo, ma la sua figura eroica e tragica ha dato vita a numerose leggende sulla sua sorte.
In alcune si dice che si sia ritirata in preghiera in onore del defunto signore di Kiso, e si dice che sia vissuta fino alla veneranda età di 91 anni, in un altra versione che si sia suicidata, in altre ancora che sia stata catturata da Wada Yoshimori costretta a diventare la sua concubina dando alla luce il leggendario Asahina Saburo Yoshihide. In alcune zone del Giappone c'è la leggenda che la vede ormai impazzita, vagare per le contrade della città con la testa del compagno in un involto. La sua figura leggendaria è ricordata ancora ai giorni nostri: va ancora in scena ad esempio il dramma Noh di Zeami che porta il suo stesso nome. |
In esso si narra di un monaco proveniente dalla regione di Kiso e del suo incontro con una donna, durante una sosta a un tempio di Awazu. La donna prega e piange davanti all'altare e rivela al monaco che proprio lì si venera Kiso Yoshinaka e, dopo averlo invitato a pregare per la sua anima, scompare. Sopraggiunge quindi un contadino che racconta al monaco la storia di Tomoe e Yoshinaka. La notte seguente, mentre il monaco recita sutra in onore della divinità del luogo, appare il fantasma della donna con indosso l'armatura. La donna è proprio Tomoe, ossessionata dal risentimento per non aver potuto morire insieme a Yoshinaka. Per questo implora il monaco di pregare per lei, affinché la liberi da questa ossessione. Tolta l'armatura e nascosto nel kimono il pugnale, unico ricordo del suo compagno, la donna si allontana verso le montagne di Kiso, coprendosi con un cappello da pellegrino.
Durante il Jidai Matsuri che si svolge a Kyoto ogni anno il 22 ottobre, potrete rivedere la leggendaria Tomoe durante il Gyoretsu Jidai, la spettacolare parata lunga due chilometri e della durata di 5 ore a lei dedicata dove partecipano migliaia di persone.
Ci sono anche due luoghi dove si dice sia sepolta la nostra eroina. Fra tutti ne spiccano due: il Tempio Gichuji nella prefettura di Shiga e il Tempio Tokuonji nella prefettura di Nagano. Il primo è stato fondato nel dodicesimo secolo per celebrare il signore di Kiso; la storia narra che Tomoe costruì una capanna di paglia vicino alla sua tomba, cominciò a tenere cerimonie commemorative e alla sua morte fu sepolta qui e una lapide che porta il suo nome lo ricorda. Nel secondo invece si può visitare un museo dedicato alla famiglia Kiso, un mausoleo dedicato a Yoshinaka e la presunta tomba di Tomoe, affacciata su un piccolo santuario e con una statua in bronzo che la raffigura a cavallo.
Ci sono anche due luoghi dove si dice sia sepolta la nostra eroina. Fra tutti ne spiccano due: il Tempio Gichuji nella prefettura di Shiga e il Tempio Tokuonji nella prefettura di Nagano. Il primo è stato fondato nel dodicesimo secolo per celebrare il signore di Kiso; la storia narra che Tomoe costruì una capanna di paglia vicino alla sua tomba, cominciò a tenere cerimonie commemorative e alla sua morte fu sepolta qui e una lapide che porta il suo nome lo ricorda. Nel secondo invece si può visitare un museo dedicato alla famiglia Kiso, un mausoleo dedicato a Yoshinaka e la presunta tomba di Tomoe, affacciata su un piccolo santuario e con una statua in bronzo che la raffigura a cavallo.